Biotransenergetica

Quando ci si affidò
A intelligenza e conoscenza,
proliferò l’ipocrisia.( Lao Tze’)
La BTE (vdi P.L.Lattuada Biotransenergetica,2012 ITI ed.) è una disciplina psico – spirituale che raccoglie le esperienze delle antiche tradizioni (sciamaniche, taoiste, sufiste, yogiche) cui è accomunata dall’utilizzo degli stati estatici e di transe.
La BTE utilizza questi stati per accedere agli insights intesi come momenti di apertura della coscienza e vissuti come lampi di consapevolezza che permettono la comprensione della Verità del senso sentito. L’accesso ai diversi insights attiva un processo di trasformazione circolare (a differenza di altre vie che procedono secondo un andamento lineare).
La BTE è un atto poetico, suo intento è insegnare a riconoscere la sacralità dello slancio creativo del vivente in ogni sua manifestazione e a conformarsi alle sue leggi.
(P.L. Lattuada, corpo del sogno, 2008 Anima ed.)
Le psicoterapie transpersonali e la BTE, in esse inclusa, ci invitano a non fermarci alla lotta per la sopravvivenza, ma ad andare oltre i desideri ed i bisogni personali. La nostra storia personale diventa lo strumento che ci permette di accedere al significato profondo della nostra esperienza per includerlo e trascenderlo.
Figli del nostro tempo e, quindi, del pensiero scientifico positivista, separato dalla sua componente spirituale, la res cogitans, abbiamo accompagnato lo sviluppo di una coscienza, così imbibita, verso la conoscenza.
La visione transpersonale auspica il trascendimento della mente duale per l’affermazione della coscienza olistica che, attraverso lo sviluppo dell’osservatore, può consentire il salto verso il mondo della consapevolezza.
La resa al nuovo paradigma olistico ci mette davanti al passaggio che ci porta dalla vecchia coscienza, intesa come conoscenza nozionistica di un sapere immutabile, ad una nuova coscienza che ci conduce alla curiosità viva. L’intento non è far saltare il pregresso, ma includerlo e trascenderlo per andare verso una coscienza che comprenda la trascendenza. Il quadrato inscritto nel cerchio.
Modo ulteriore
La BTE ed altre discipline psico-spirituali ridefiniscono la mappa degli stati di coscienza verso un Modo Ulteriore, inteso come modo di operare della mente unitiva, circolare, olistica, integrale. Il modo ulteriore è fare del due l’uno.
L’intento fondante è riportare la centralità del cuore in ogni ambito del vivente.
Realizzare il Modo Ulteriore significa entrare nel flusso dell’esistenza, restare in contatto e dirigere la consapevolezza nella direzione complementare del flusso.
Se vogliamo comprendere e padroneggiare l’esperienza di una realtà dinamica ed interconnessa dobbiamo inserire il concetto di transe (P.L.Lattuda, l’arte medica della guarigione interiore, pg 82, 2008, Franco Angeli) ): “Ogni condizione umana (transe) è il risultato di diversi modelli (costellazioni) su diversi livelli, quanto più i modelli sono in risonanza ed operano in sinergia tanto più un organismo è in salute (transe equilibrato).” Possiamo dire che ogni transe esprime una quota di coscienza.
La dissoluzione di un problema avviene quando facciamo del due l’uno: il concetto di transe elementare ci permette concretamente di uscire dalla visione duale di un mondo statico fatto di conflitti stagnanti per entrare nella visione unitiva di un mondo dinamico e interconnesso dove il problema contiene in sè la soluzione: il conflitto il suo superamento, il sintomo il messaggio, la malattia la cura. Così il concetto di transe ci permette di esprimere quell’unità ternaria che trascende i dualismi in un vortice di incessante trasformazione, offrendoci una chiave di lettura dinamica che ci orienta in un mondo dove ogni organismo, dalle cellule, alle piante ai pianeti è in transe ed è interconnesso con ogni parte di sé e con gli altri organismi. Quindi è in relazione ternaria (il due che si fa uno), dinamica ed interconnessa.
La persistenza del contatto e la padronanza del transe ci offrono un sistema operativo in grado di affrontare la vita con gli occhi della fiducia nel fluire dell’esistenza. Si tratta di quel percorso di integrazione che passa dall’io al sé verso il sé transpersonale, che a sua volta coincide con il percorso di trasformazione della coscienza che si snoda attraverso i mondi della conoscenza, della consapevolezza e dell’essenza. La persistenza del contatto vuole condurci al mondo della consapevolezza e consentirci di accedere alle qualità del nostro sé passando da una prima attenzione ad una seconda attenzione che potrà utilizzare la padronanza del transe per realizzare il modo ulteriore, cioè fare del due l’uno.
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